Il piano di Piantedosi, rimpatri volontari assistiti: “Ecco come si rallentano i flussi di migranti che arrivando in Libia e Tunisia mirano all’Italia”

Il piano di Piantedosi, rimpatri volontari assistiti: “Ecco come si rallentano i flussi di migranti che arrivando in Libia e Tunisia mirano all’Italia”

Il piano di Piantedosi, rimpatri volontari assistiti: “Ecco come si rallentano i flussi di migranti che arrivando in Libia e Tunisia mirano all’Italia”


Intercettare i migranti lungo il loro viaggio dai Paesi subsahariani alle coste del Nordafrica per offrire loro un’alternativa concreta alla traversata verso l’Europa: e cioè un contributo per realizzare un progetto di inserimento economico e sociale nei Paesi di origine.

In una parola rimpatri volontari assistiti via terra per rallentare i flussi di migranti verso Libia e Tunisia e sfoltire l’enorme massa di migranti pronta a partire verso l’Italia.

Ecco il piano del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, anticipato ieri sera in accordi bilaterali con i ministri dell’Interno di Libia e Tunisia, e spiegato questa mattina a Palermo nell’aula bunker dell’Ucciardone alla conferenza internazionale sulla convenzione Onu contro il crimine organizzato.

Un piano, quello sui rimpatri volontari assistiti, che è un vecchio pallino di Piantedosi, già proposto mesi fa in Germania al G7 dei ministri dell’Interno e sottoposto ieri a Bruxelles al consiglio affari interni della Ue durante la discussione, poi interrotta, sul nuovo Patto Asilo e immigrazione. Un piano che Piantedosi vorrebbe finanziato dalla Ue per alleggerire la pressione ai confini esterno della Ue da realizzarsi con la collaborazione delle agenzie dell’Onu, in particolare l’Oim che già lavora (anche se con numeri ancora poco significativi) ai rimpatri volontari assistiti.

“L’80 % dei migranti che raggiunge irregolarmente l’Europa”, ha detto Piantedosi“, si affida ai trafficanti. La nostra scommessa è trovare nuove strade per combattere le organizzazioni di trafficanti e offrire a chi intraprende il viaggio verso l’Europa un progetto alternativo”. Per questo Piantedosi annuncia uno studio delle rotte di terra che portano dai Paesi subsahariani alle coste del Mediterraneo e l’intervento di personale dedicato lungo dei corridoi nei Paesi di transito. Nessuno Stato può accettare che i trafficanti determinino chi entra nel suo territorio. Dobbiamo accompagnare i migranti verso i paesi d’origine offrendo loro concrete opportunità”.

Nel corso dei lavori della conferenza il ministro di grazia e giustizia Nordio firmerà un accordo di cooperazione giudiziaria con Algeria e Libia, accordo di cornice per facilitare il lavoro di magistrati e investigatori impegnati nel contrasto alle organizzazioni transnazionali di trafficanti.



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[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-09-29 12:44:18 ,www.repubblica.it

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